Lo sappiamo: l’uomo è composto per l’80% circa di acqua. È naturale, quindi, che cerchi l’acqua e che senta il bisogno di stare vicino all’acqua proprio per reintegrare la perdita d’umore del suo corpo. Ci risponde all’antico detto similia similibus, che qui significa acqua ad acqua, vita a vita. Tutta la vita cerca l’acqua. Il mondo animale si abbevera all’acqua ma non ambisce ad un suo dominio permanente perché il suo territorio di caccia è spesso più vasto e perché vi un certo nomadismo perenne nel mondo animale. L’acqua è necessaria ma, tranne talune specie, come coccodrilli e ippopotami, le specie animali non sono in genere stanziali nell’acqua con l’intento di un dominio permanente e organizzato. Nell’uomo e nei suoi più antichi progenitori avviene esattamente il contrario: l’acqua e soprattutto il fiume sono i luoghi di contesa per assicurarsi l’approvvigionamento del liquido vitale in modo permanente.
© 2006, pp. 195
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