Grazie ai progressi verificatisi negli ultimi decenni nell’ambito della diagnosi
precoce e del trattamento di molti tumori solidi, si è assistito a
un parallelo aumento della sopravvivenza e incremento della classe di
pazienti oncologici definiti “lungo-sopravviventi”.
L’incremento dei pazienti lungo-sopravviventi osservato negli ultimi decenni
ha comportato di conseguenza la necessità di far fronte a problemi
clinici e psico-sociali direttamente o indirettamente legati alla pregressa
diagnosi di neoplasia e ai relativi trattamenti oncologici ricevuti.
Sebbene alcuni pazienti affermino che un programma intensivo di controlli
influenzi negativamente la loro qualità di vita, inducendo ansia e disagio
per le procedure diagnostiche e terapeutiche necessarie, altri ritengono
che questi aspetti negativi siano compensati dalla rassicurazione
proveniente da risultati confortanti. La scelta sulla frequenza e l’intensità
del programma dei controlli devono dunque essere condivise e devono
tenere in forte considerazione le attitudini del paziente verso il follow-up.
Giovanni Brandi è Professore Associato di Oncologia Medica dell’Università
di Bologna. È stato Direttore della Scuola di Specializzazione in
Oncologia Medica nel triennio 2011-13, è Direttore di Master Internazionale
di Alta Formazione e Qualificazione in Cure Palliative e membro del
board dell’ ISA (Istituto Studi Avanzati) dell’Università di Bologna.
Professore del Collegio Superiore dell’Università di Bologna dal 2002, è
membro del board del CINBO (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la
Bio-Oncologia). È Presidente del GICO (Gruppo Italiano Colangiocarcinomi).
Aree d’interesse: neoplasie dell’apparato gastrointestinale; carcinogenesi;
microbiota intestinale.
È autore di oltre 100 articoli su riviste internazionali indexate, di 9 volumi
e di 14 capitoli di libro con oltre 3850 citazioni; HI=23 ed i10–index =40.
© 2015, pp 366
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