Come possono sviluppare strategie di marca anche enti e imprese che tradizionalmente
non hanno collegato la propria identità a una marca forte?
Tra le opzioni a disposizione dei non branders, le alleanze di marca si confi -
gurano come uno strumento effi cace e relativamente economico. La scelta di un’alleanza
dev’essere però valutata con grande attenzione: se una corretta associazione
può generare un mutuo vantaggio per le aziende coinvolte, accostare prodotti scarsamente
coerenti rischia invece di banalizzare e deteriorare la marca.
Il volume esamina un particolare caso di alleanza che coinvolge un’impresa commerciale
e un ente non profit come l’Università, misurandone le ricadute commerciali
e di immagine. Per un non brander come l’Università, il cui obiettivo primario
non è la vendita di prodotti ma l’istruzione e la ricerca, risulta infatti ancor più rilevante
comprendere se la propria immagine risulti amplifi cata oppure, al contrario,
danneggiata in seguito alla promozione della propria marca tramite alleanze con
imprese commerciali.
Gabriele Pizzi è Ricercatore in Economia e Gestione delle Imprese presso il Dipartimento
di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna, dove attualmente tiene i
corsi di Innovative Retailing e di Marketing. Le sue ricerche riguardano la gestione
dell’assortimento, l’analisi longitudinale della soddisfazione del cliente, la gestione
del brand e la psicologia del consumatore e sono state pubblicate su riviste internazionali
tra cui il Journal of Retaling, il Journal of Behavioral Decision Making, il Journal
of Economic Psychology, il Journal of Service Research e Marketing Letters. Nel 2009
la sua tesi di dottorato è stata “First Runner-Up” al premio internazionale “SERVSIG
Dissertation Proposal Award” della American Marketing Association.
© 2015, pp 188
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