A partire dalla metà degli anni Venti, il fascismo riconosce nel cinema il mezzo d’espressione
più efficace per comunicare con le masse ormai protagoniste della vita politica e sociale, e
affida all’Istituto Luce la diffusione della propria civiltà cinematografica. Una puntuale ricostruzione
storica delle pratiche politiche, economiche e socio-culturali dell’Istituto rappresenta
quindi una via maestra per svelare le modalità di formazione dell’ideologia dello stato
totalitario nel loro concreto svolgimento.
Il volume, attraverso l’analisi dei documenti (cartacei e visivi) contenuti nell’Archivio privato
di famiglia del marchese Giacomo Paulucci di Calboli Barone (1887-1961), figura chiave nel
processo di modernizzazione e fascistizzazione della cinematografia e Presidente dell’Istituto
Luce dal 1933 al 1940, delinea la parabola del Luce e assume la sua storia come perno
di una riflessione analitica tesa a ricomporre il significato della cultura e dell’immaginario del
regime nel contesto nazionale e internazionale.
Daniela Calanca è ricercatore confermato di Storia contemporanea presso il Dipartimento
di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna. Per i tipi di Bononia
University Press ha pubblicato: Legami. Relazioni familiari nel Novecento (2004); Non ho l’età.
Giovani moderni negli anni della rivoluzione (2008); Identità familiari 1920-1980 (2008); con C.
Ravara Montebelli, Ville al mare tra Romagna e Italia (1861-1918) (2013); Storia sociale della
moda contemporanea (2014).
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© 2016, pp.304
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