Phoinike, sita nell’entroterra di Saranda (Albania meridionale), faceva
parte anticamente della Caonia, una delle tre regioni che, con la
Tesprozia e la Molossia, costituivano l’Epiro. Questo sito venne occupato
continuativamente dall’età ellenistica al XVI secolo. Da oltre
quindici anni l’équipe italo-albanese del Progetto Phoinike conduce
indagini archeologiche volte a comprendere la fisionomia della città e
del suo territorio (al quale è stato dedicato il primo volume di questa
Serie monografica). Gli scavi hanno messo in luce resti di edifici di natura
pubblica e privata, relativi all’abitato e a una delle sue necropoli.
Questa seconda monografia si concentra sulle ceramiche fini ellenistiche
(vasellame a vernice nera, coppe “megaresi”, esemplari acromi
morfologicamente riconducibili all’una o all’altra classe) emerse nel
corso di questi scavi, al fine di comprendere il volto della città fra la
metà del IV secolo a.C. e l’età augustea. La possibilità di integrare lo
studio morfologico con quello archeometrico ha portato a riferire la
maggior parte di queste ceramiche a una produzione caona (se non
specificatamente fenichiota, per lo meno per le coppe decorate a
rilievo), esistente già negli ultimi decenni del IV secolo. La ricerca di
paralleli in altri siti, letta assieme alla sicura attestazione dei pochi ma
significativi prodotti importati, ha permesso di collocare la città in un
quadro culturale e commerciale complesso e variegato; in base ad
esso la sua cultura materiale risulta perfettamente inserita in quella
epirota ma risponde anche a modelli culturali diffusi in tutto il mondo
ellenistico, con affinità più marcate con quelli circolanti nei siti del Mediterraneo
orientale ma certamente esistenti anche in ambito italico.
Anna Gamberini ha compiuto il suo percorso accademico all’Università
di Bologna, conseguendo il titolo di Specialista e Dottore di ricerca
in Archeologia. Partecipa, come responsabile dei laboratori materiali,
a progetti della stessa Università in Romagna, nelle Marche e in Albania
ed è membro della Missione Archeologica Italiana a Phoinike fin
dal suo avvio, nel 2000. Attualmente è assegnista di ricerca presso
il DiSCi e si occupa in particolare delle anfore romane e tardoantiche
attestate in ambito medio adriatico e delle ceramiche ellenistiche diffuse in Epiro.
©2016, pp.320
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