In un’ideale biblioteca di "classici per il terzo millennio",sarebbe difficile escludere un testo come il De brevitate vitae. Questo breve trattato, parte dei dialoghi filosofici di Seneca, è infatti un’attenta e incalzante riflessione sul tempo, sul suo valore e sull’uso distorto che ne fanno gli uomini affaccendati (gli occupati), che nell’incessante rincorsa a ricchezze, prestigio e potere finiscono col dissipare proprio il tempo, il bene più prezioso di tutti.
Un’analisi molto lucida, resa particolarmente incisiva grazie a quello stile franto, paratattico e sentenziose che è cifra caratteristica della prosa senecana.
Alfonso Traina è Professore Emerito di Lingua e Letteratura Latina presso l’Università di Bologna e Accademico Linceo. Tra gli innumerevoli ambiti di ricerca, si segnalano Plauto e la palliata, Catullo, Virgilio, Orazio, Seneca e il Pascoli latino.
© 2017, pp.128
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