In questi decenni il lavoro è cambiato, articolandosi in valenze
sempre più complicate e rinnovando i drammi che lo accompagnano,
sotto la spinta di forze e fatti determinanti: dell’economia
globalizzata che differenzia il lavoro nei territori del pianeta; della
dimensione informatica e telematica che lo dota di impensabili
skills; della conoscenza che lo rende immateriale e relazionale, fino
a permeare i tempi di vita. Cresce il pluriverso dei lavori e diminuisce
la possibilità di organizzarli per una tutela collettiva adeguata. Al
rinnovarsi delle forme e dei contenuti del lavoro poco servono,
a volte, le spiegazioni ricevute con riguardo alle sue espressioni
passate e più consuete. Spesso mancano anzi le stesse parole
che illustrano il nuovo nel lavoro, per cui non abbiamo la base
per comprenderne gli elementi sparsi e le combinazioni inedite.
Lessico giuslavoristico intende cercare e proporre tali parole,
spiegandole in un libro aperto e suscettibile di cumulazione, con il
quale arricchire la dotazione empirica e concettuale necessaria per
avvicinarci all’enigma del lavoro e alla sua regolazione efficiente.
Con l’intento di superare il limite dell’esplicazione linguistica di
cui parlava Borges: "L’universo è fluido e cangiante; il linguaggio,
rigido".
Gli autori:
Pasqualino Albi, Ilario Alvino, Marco Ferraresi, Lucio Imberti,
Andrea Lassandari, Alberto Lepore, Federico Martelloni, Marcello
Pedrazzoli, Andrea Pilati, Vito Pinto, Orsola Razzolini, Angelo
Salento, Carlo Zoli
© 2010, pp. 208
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