L’idea che la musica viva di nessi coerenti, che si possono
seguire quasi si trattasse di un’argomentazione deduttiva
o di un calcolo, rende evidente il senso del termine ‘logica
musicale’, ma al tempo stesso lo vincola ad un’ingannevole
immediatezza. è, in effetti, in virtù del suo carattere trascendentale
che a quest’idea è stata sostanzialmente negata una storia:
nell’orizzonte estetico e teorico-musicale, dal tardo Illuminismo
in poi, essa è soggetta a periodici oblii e ritorni, in accezioni tra
loro irrelate e a volte sorprendentemente distanti.
Questo studio ricostruisce i modi in cui quest’idea, cruciale per
la storia del pensiero musicale e della sua ricezione, ha trovato
dal Settecento al Novecento equilibri sempre cangianti, nella sua
paradossale condizione di “idea fissa” priva di una vera tradizione.
In una ricognizione necessariamente multiforme, tra storia
dell’estetica e della filosofia, teoria musicale e storia della tecnica
compositiva, lessicologia e storia delle idee, il concetto di logica
musicale è qui restituito alla sua profondità e ricchezza, alla sua
natura di struttura stessa dell’immaginazione sonora.
Mauro Mastropasqua insegna Teoria musicale e Analisi dei linguaggi
musicali nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università
di Bologna. è autore, tra altri saggi, di una Introduzione all’analisi
della musica post-tonale (Bologna, 1995) e di L’evoluzione della
tonalità nel XX secolo: l’atonalità in Schönberg (Bologna, 2004).
© 2012, pp. 200
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