La discrezionalità penale “moderna” appare sempre più “allargata” poiché, dal suo dominio classico, la fase di commisurazione della pena, va sempre più dirigendosi verso ambiti di applicazione nuovi, sia per materia che per modalità attuative, ingenerando, però, così, il rischio di possibili strappi nella legalità, soprattutto laddove risulti priva di un τέλος di riferimento.
L’indagine prende le mosse, pertanto, proprio dalla norma penale e dalla sua presunta inderogabilità, per poi proseguire lungo due binari costituiti, da un lato, dalla disciplina prevista dal Codice Rocco per la commisurazione della pena, dall’altro, dai principi fondamentali promananti dalla Costituzione Repubblicana, con il preminente scopo di verificare se non possa essere proprio il favor rei (sostanziale), previa disamina del suo fondamento e della sua natura e con le opportune precisazioni concettuali che verranno approfondite nel corso della trattazione, a costituire un valido τέλος della discrezionalità penale.
Stefania Sartarelli è ricercatrice di diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Perugia, dove è affidataria dell’insegnamento di Diritto penale per il Corso di laurea telematico in Funzionario giudiziario ed amministrativo. Ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Internazionalizzazione della politica criminale e sistemi penali presso la Seconda Università degli Studi di Napoli.
©2012, pp.288
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