Negli anni in cui la Grecia si ribella alla sudditanza turca e riscopre la gloria della sua classicità, nasce il più grande falsario di testi classici. È un altro modo di riscoprire l’antico: inventarlo.
Morto due volte, due volte nato e in tre posti diversi, Costantino Simonidis era un «enigma» per i suoi contemporanei, tuttora una minaccia per noi.
Dalle isole impegnate nella rivoluzione greca ai leggendari segreti del monte Athos, dalla Russia zarista alla Costantinopoli dei Patriarchi. E poi gli insuccessi a Parigi, lo scacco inflitto all’Accademia di Berlino, le ambigue protezioni a Londra, le fughe, il ritiro in Egitto, la scomparsa nel nulla e una lunga scia di falsi che periodicamente riemergono. Ecco la prima biografia di un falsario conservatore, «con un piede nell’antico, e l’altro in galera», con un occhio all’ortodossia e l’altro all’eversione.
Rüdiger Schaper (1959) è stato corrispondente della Süddeutsche Zeitung e dirige ora le pagine culturali del Tagesspiegel.
Luciano Bossina (1975) ha lavorato per il Septuaginta-Unternehmen dell’Accademia delle Scienze di Göttingen ed è ora Ricercatore di Filologia classica presso l’Università di Padova.
© 2013, pp. 296
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